Danzando la gente di Fabrizio

Quest’anno il Progetto Palcoscenico presenta

Trailler

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Il progetto De Andrè prende forma dall’ascolto del suo lavoro “Anime salve” e si estende ad altre ‘creature’ delle sue liriche/testi: tanti personaggi le popolano, nella solitudine di ognuno, nella collettività dei popoli, sospesi come nuvole che “vanno, vengono… a volte si fermano” e la voglia di pioggia che genera emozioni, emozioni che diventano movimenti, danza, coreografie di teatrodanza.

Sulle emozioni allora è stato possibile portare dodici giovani danzatori dai 12 ai 20 anni ad esprimere temi e contenuti della vita nella sua bellezza tragica di racconti di personaggi “minori”. 

Qualcuno ha scritto che “Anime salve” e la poesia di De Andrè sono una lezione di stile, la visione meravigliosa e straziante di un’umanità che resiste all’ombra dell’oblio collettivo, cantata con parole che pesano come macigni, ma nonostante ciò parlano al cuore delle nuove generazioni, creando in loro uno spazio di ricerca interiore da cui trarre lezione e desiderio di espressione: ogni danzatore ha fatto suo l’insegnamento e creato il proprio personaggio, portato poi anche nelle storie/quadri collettivi, facendolo danzare e vivere nelle coreografie senza perderlo di vista (un lavoro difficile anche per un professionista di esperienza). 

Sono pienamente soddisfatta del risultato del progetto e credo importante dare a questo lavoro una vita in palcoscenico affinché altre persone possano godere del fatto che la danza può farci felici e farci riflettere su dove stiamo andando, su come stiamo perdendo stralci di vita e di tempo, valori e radici, ritmi e tradizioni, per non lasciare che la globalizzazione e la tecnologia mandino al macero le nostre emozioni.

Il compito del teatrodanza, come quello del cantautore, è di ricordare storie umane.

 

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