il giro del cielo

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“IL GIRO DEL CIELO”
Pennac illustrato da Mirò,
Mirò illustrato da Pennac

Un padre e una figlia giocano insieme ad inventare una storia guardando dei quadri. Dodici celebri quadri di Mirò illustrano un fantastico viaggio di una bambina al di là del cielo. Una storia iniziata dalla figlia e continuata dal padre, un gioco ricco di poesia e di creatività.

La pittura di Mirò può essere identificata come una vera e propria metamorfosi delle forme. Il suo superamento dell’oggetto plastico della pittura gli ha consentito di andare al di là della pittura stessa.

Egli trae ispirazione dalle cose più semplici, per esempio, l’arte popolare lo ha sempre commosso perché in essa non vi sono trucchi né imbrogli. La definisce una forma artistica che va direttamente al cuore delle cose. In questo senso lo affascinano le espressioni dei volti colti al volo e i gesti informali. Mirò cerca di eliminare la forma eccessiva e inutile per arrivare ad un’opera in cui il gesto sia incisivo pur tendendo al puro spirito.

Mirò ha la consapevolezza che occorre aver conservato una certa purezza per emozionarsi di fronte a tutto ciò: “lo spettacolo del cielo mi sopraffà, tutto ciò che è spoglio mi ha sempre impressionato moltissimo”.

In lui non vi è nulla di astratto in quanto la sua pittura fa sempre riferimento a qualcosa di concreto, nelle sue opere c’è sempre un rapporto con oggetti identificabili e reali. Mirò, tuttavia, non li rappresenta come li vedono i nostri occhi ma come lui li sente e come vorrebbe farceli percepire.

Al termine della storia, raccontata da Pennac e in tutto il pensiero pittorico di Mirò, ciò che conta nelle opere è il percorso, un filo sottile che attraversa il cielo. In questo pensiero c’è tutta l’essenza della danza.

Le coreografie nascono dalla passione dello staff Laboratorio Danza Verona e le musiche originali sono di Enrico e Matteo Framba.

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