BiSognerà è uno spettacolo ispirato all’omonimo libro di Thierry Lenain e illustrato da Olivier Tallec (2004), vincitore del premio Andersen nel 2006, con coreografie di Tiziana Di Nardo, Elena Vitali, Sandra Marzullo e Chiara Bongiorno, su musiche originali di Enrico e Matteo Framba.
BiSognerà è il racconto di una speranza: quella del bambino che ciascuno di noi è stato e che potrà di nuovo essere. Il racconto di un bambino ancora nel ventre materno, un bambino che vede e sente il mondo prima della nascita. Lo vede e lo sente con le sue meraviglie e le sue bruttezze, vede le lacrime e l’ingiustizia, ma vede anche gli abbracci e la cacciata dei potenti per un’autentica libertà. Dopo aver visto e sentito, nasce: viene al mondo. Potremmo dire che risponde ad una chiamata: il mondo ha bisogno di lui poiché è un mondo carente di corpi che sappiano sentire e vedere davvero, un mondo che ha bisogno di corpi danzanti.
BiSognerà significa nascere ancora, significa dare forma ad un altro inizio, significa immaginare e creare un mondo diverso, nuovo, futuro. Per realizzare questo ambizioso progetto bisognerà imparare dai bambini: imparare a sognare due volte – una ad occhi chiusi, nell’oscurità della notte, un’altra ad occhi spalancati, nella luce del sole.
BiSognerà imparare dai bambini a giocare, imparare a mettersi in gioco. BiSognerà liberarsi dalle catene invisibili che ci costringono ad accettare il mondo senza indugio, bisognerà spogliarsi dei ruoli che ci sono imposti o che ci si fabbrica, bisognerà abbandonare le maschere e i personaggi, le posture e i luoghi comuni.
I giovani di oggi appartengano forse alla prima generazione veramente libera, eppure proprio questi giovani corrono il rischio di divenire la generazione meno libera, quella generazione che da sé edifica la propria schiavitù, per paura della propria nudità. E allora questa generazione di giovani ha una grande responsabilità perché proprio ora bisognerà smettere di fingere ed iniziare a dire la verità, iniziare ad essere verità, insieme: danzando.